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Mentre Londra soggiace alla concreta minaccia dei bombardamenti nazisti, un filosofo geniale esercita, sotto mentite spoglie, l'umile mestiere di portantino al Guy's Hospital. Ancora non sospetta che i suoi dubbi, rispetto alle tesi già avanzate nel Tractatus, stiano per trovare conferma attraverso la faticosa definizione del rapporto, tanto improbabile quanto decisivo, con un paziente all'ultimo stadio. Il mistico, l'ineffabile, e quanto vi è di più importante nell'esistenza di ciascuno (ma che non può essere detto) troveranno invece il modo per manifestarsi. Celiando con la pirotecnia cockney dei "giochi di lingua" di John oppure innalzando a livelli vertiginosi il tono dei dialoghi, Ron Elisha commuove, parlando al cuore e alla testa, e fa dire a Ludwig: "Acque inesplorate... Sembra che abbiamo creato per noi stessi un mondo basato sull'incertezza. Circa il futuro. Riguardo alla stessa esistenza... Questo è lo zeitgeist. [...] Il fantasma del tempo. Lo Spirito del tempo."